Il Whistleblowing tra Legislazione Italiana e direttive UE
L’Unione Europea ha pubblicato, il 26 Novembre 2019, la "EU Whistleblower Protection Directive" riguardante la "protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione", con l’obiettivo quindi di garantire uno standard europeo per la protezione del whistleblowing e dei whistleblower. I punti salienti della Direttiva UE 2019/1937 sono la maggior tutela dei diritti dei whistleblower, l’estensione dell’obbligo, per le aziende, di istituire canali e procedure per la segnalazione degli illeciti e l’introduzione di nuovi e più elevati requisiti per i sistemi di Whistleblowing. Dal 17 dicembre 2021, tutti gli stati membri dell'Unione Europea - compresa l’Italia - hanno l’obbligo di recepire la EU Whistleblower Protection Directive nella propria legislazione nazionale.
Obiettivi
L’obiettivo del corso è insegnare cosa sia il Whistleblowing calato in quella che è la compliance aziendale.
In tale ottica il Whistleblowing diventa uno strumento tramite il quale i dipendenti oppure terze parti (per esempio un fornitore o un cliente) di un’azienda possono segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività. Il “whistleblower” (segnalatore o segnalante, in italiano) è quindi una persona che lavora in un'azienda (pubblica o privata) che decide di segnalare un illecito, una frode o un pericolo che ha rilevato durante la sua attività lavorativa (o, nel caso di un cliente, nel corso della sua esperienza di cliente di un’azienda). Di conseguenza il whistleblowing è la pratica per segnalare violazioni di leggi o regolamenti, reati e casi di corruzione o frode, oltre a situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica.
Durata del corso
Questo corso ha una durata di 4 ore momenti formativi esclusi